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03-07-2007 - Continuità Territoriale a Bruxelles

Inviato 10 Luglio 2007 15.55.13 da Amministratore(3724 Letture)

Gli emigrati sardi della F.A.S.I. e di altri circoli sardi europei sono giunti a Bruxelles per rivendicare il diritto alla “CONTINUITA’ TERRITORIALE”

europarlamento_small_01Il luogo della conferenza era di grande prestigio: il Palazzo “Paul Henri Spaak”, sede dell’Unione Europea a Bruxelles; il tema era quello della continuità territoriale.
È stata richiesta e ottenuta la partecipazione di un funzionario della Commissione. Sono intervenuti: per la Commissione Europea il dottor Gilles Gantelet; il docente di Diritto della navigazione e consulente della Regione Sardegna per la continuità territoriale Massimo Deiana; il parlamentate europeo, il cui ufficio si è prodigato nell’organizzazione dell’appuntamento, onorevole Antonio Panzeri; il dottor Tonino Mulas presidente della FASI.
Il tema rovente dell’incontro è all’attenzione dei sardi sin dal 23 aprile, data in cui la Commissione Europea ha respinto il decreto sulla continuità territoriale emesso dal Governo italiano, in accordo con la Regione Sardegna: questa misura era finalizzata ad alleggerire il salasso economico imposto da decenni ai sardi, emigrati e non, con le tariffe aeree fra le più care del mondo...

Comunicato stampa


GLI EMIGRATI SARDI DELLA FASI E DI ALTRI CIRCOLI SARDI EUROPEI SONO GIUNTI A BRUXELLES PER RIVENDICARE IL  DIRITTO ALLA “CONTINUITA’ TERRITORIALE”

Il luogo della conferenza era di grande prestigio: il Palazzo “Paul Henri Spaak”, sede dell’Unione Europea a Bruxelles; il tema era quello della continuità territoriale.
confer_stampa_400È stata richiesta e ottenuta la partecipazione di un funzionario della Commissione. Sono intervenuti: per la Commissione Europea il dottor Gilles Gantelet; il docente di Diritto della navigazione e consulente della Regione Sardegna per la continuità territoriale Massimo Deiana; il parlamentate europeo, il cui ufficio si è prodigato nell’organizzazione dell’appuntamento, onorevole Antonio Panzeri; il dottor Tonino Mulas presidente della FASI.
Il tema rovente dell’incontro è all’attenzione dei sardi sin dal 23 aprile, data in cui la Commissione Europea ha respinto il decreto sulla continuità territoriale emesso dal Governo italiano, in accordo con la Regione Sardegna: questa misura era finalizzata ad alleggerire il salasso economico imposto da decenni ai sardi, emigrati e non, con le tariffe aeree fra le più care del mondo.
La Commissione è contraria alle agevolazioni. Ritiene che cosiffatte disposizioni siano sproporzionate e inammissibili con il Regolamento. Il testo critica che i vettori attribuiscano un trattamento agevolato per i nati in Sardegna, anche se residenti fuori dai confini dell’isola. Il professor Deiana ha obiettato che, secondo le valutazioni della Repubblica Italiana, la misura verrebbe applicata a un numero teorico di 220.000 sardi non residenti, ma che l’utenza reale è di circa 40.000 passeggeri l’anno, in maggioranza residenti in Italia. Secondo la “decisione” della Commissione la misura è discriminante e contrapposta al trattato. E questo è il primo punto. Sempre secondo la Commissione la misura è stata voluta primariamente per permettere agli emigrati sardi di restare legati alla loro comunità culturale d’origine. E qui, l’esecutivo di Bruxelles manifesta qualche dubbio sul fatto che un simile obiettivo sia di “pubblico interesse”. Si dice ancora: la misura è disarmonica, in primo luogo, perché è applicabile a tutti i nati in Sardegna, anche se residenti fuori, senza che sia necessario evidenziare la relazione ancora esistente, per esempio in termini familiari, tra la persona interessata e la sua regione di origine. In secondo luogo – ha proseguito nella interpretazione del documento il dottor Gantelet - la misura è applicabile indipendentemente dai mezzi finanziari di ciascun emigrato. In terzo luogo, contrariamente ai residenti in Sardegna, che sono vincolati dagli spostamenti verso il continente con continuità per poter beneficiare di servizi fondamentali o per svolgere attività economiche, gli emigrati viaggiano in Sardegna soltanto occasionalmente e per vacanza. Il costo totale di questi spostamenti è nondimeno relativamente inferiore rispetto ai costi sostenuti dai residenti in Sardegna, e gli emigrati sarebbero perlopiù in grado di sorreggere tali costi, senza dover ricorrere alla riduzione. Poiché però taluni emigrati non dispongono dei mezzi necessari per pagare il prezzo di un volo annuale in Sardegna, sarebbe più opportuno e meno limitante offrire aiuti agli emigrati interessati. Concludendo: i vettori aerei non hanno l’obbligo di offrire tariffe agevolate ai nati in Sardegna, anche se residenti fuori.
Nel pomeriggio di Bruxelles, il termine più citato è quello dello “svantaggio” dell’insularità: prima di tutto nei discorsi del presidente della FASI Tonino Mulas il quale ha anche portato il saluto dell’Assessore Sandro Broccia che non è potuto partire a Bruxelles per una improvvisa riunione di Giunta. Il mondo dell’emigrazione sarda organizzata non contesta il principio, ma punta il dito sugli handicap che l’insularità porta. Che la Sardegna paghi un’arretratezza economica dovuta all’isolamento e alla separazione dal resto dell’Italia è un dato di fatto. Anche la forte migrazione che continua a condizionare le ultime generazioni, è una conseguenza. L’espressione collettiva degli intervenuti alla manifestazione è unanime: le tariffe agevolate per gli emigrati sono un inviolabile diritto, per i rapporti familiari come volano del turismo, per la funzione di traino che esercita il mondo migratorio organizzato, per la diffusione dei prodotti tipici che si consumano e che si promuovono, per gli investimenti che gli emigrati continuano a sostenere. “Da Barcellona a Madrid come da Roma a Milano un cittadino europeo, per i propri spostamenti può scegliere il treno in presenza di reti ferroviarie efficienti, l’automobile o i pullman in presenza di autostrade, oppure l’aereo; invece un sardo ugualmente cittadino europeo, per andare in Sardegna non ha queste opportunità e soprattutto deve sopportare costi a chilometro di gran lunga superiori”.
Sulla stessa frequenza d’onda si è sintonizzato il professor Massimo Deiana: la Regione Sardegna è già al lavoro per le correzioni occorrenti al decreto sulla continuità. Al momento, per la Regione c’è un dialogo positivo con la Commissione, testimoniato anche dal convegno di oggi con gli emigrati. Un sospiro di sollievo, perché la procedura di indagine della Commissione rassomigliava ad una spada di Damocle. La palla ora passa al Governo nazionale: il professore Deiana ha annunciato che la risposta è pronta, è all’attenzione del Ministero e verrà inviata al più presto; ha dichiarato che c’è apertura per le richieste fatte dalla Commissione Europea, compatibilmente con i tempi necessari a introdurre le modifiche. Ma ha ribadito anche che sulla questione delle tariffe agevolate ai sardi non residenti il Governo italiano e la Regione sarda ritengono debbano essere mantenute.
euro_parlament_400L’onorevole Panzeri, ha parlato di contenzioso aperto. E’ augurabile, ha sottolineato, che sia la politica a risolvere il problema e non eventualmente la Corte di Giustizia.
Numerosi gli interventi degli emigrati presenti che hanno portato denunce e testimonianze su situazioni del passato e del presente rivendicando il loro diritto alla mobilità. Sono intervenuti fra gli altri: Serafina Mascia, presidente del circolo di Padova e vicepresidente della FASI; Enzo Cugusi, Consigliere Comunale di Torino; Marilena Calzedda del circolo ACRASE di Roma; Raffaelle Zaccheddu del circolo di Bruxelles. Gianni Collu, coordinatore dei circoli italiani del Nord-Ovest ha annunciato l’adesione dei parlamentari europei On. Gianluca Susta e On. Patrizia Toia. Nelle sue conclusioni l’On. Antonio Panzeri ha preannunciato un’interrogazione alla Commissione, volta a chiarire soprattutto l’ipotesi della soluzione politica: “non si devono mettere in  contrapposizione i due principi, quello della discriminazione e quello dello svantaggio dell’insularità, ambedue riconosciuti nell’ordinamento europeo, ma si deve fare una scelta, se vogliamo una scelta di discriminazione positiva, scegliendo il principio più favorevole ai cittadini e ai consumatori più deboli”. L’Unione Europea non può essere vista solo come portatrice di divieti, o di scelte burocratiche, ma di opportunità, di garanzie e di tutela.

A cura di Massimiliano Perlato

Note : evento

Titolo: Bruxelles - conferenza stampa

Start: July 3, 2007
Duration: Starts at 12:00 AM, with a duration of 1 hours, 0 minutes.