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09-11-2011, Beniamino CarrĂ¹ e Bosa

Inviato 20 Novembre 2011 8.29.32 da Amministratore

Introduzione del presidente Maurizio Sechi e presentazione di Beniamino Carrù di Bosa

Bosa vista da un emigrato innamorato

Si è conclusa la seconda edizione di “Sardinia’s experience”, una rassegna organizzata dall’associazione sarda Cuncordu di Gattinara (Vercelli), che in quattro appuntamenti ha fatto scoprire al pubblico altrettanti territori o aspetti dell’Isola.
La quarta e ultima serata ha avuto come protagonista Bosa, la città che sorge sulla foce del fiume Temo, l’unico navigabile della Sardegna.

A presentarlo è stato il socio Beniamino Carrù, nato nel 1949 a Bosa, in provincia di Oristano. Con la sua profonda conoscenza e l’amore per la sua città natale, Beniamino Carrù ha raccontato i tanti aspetti di una città antica, facendone scoprire l’anima.

Una città ricca di storia, di devozione, di arte, di cultura e di un territorio che, una caletta dietro l’altra, regalano al visitatore acque cristalline e scogliere a picco su cui si arrampica una fitta vegetazione mediterranea.

Grazie a un documentario, il pubblico ha potuto fare un viaggio virtuale a Bosa, passeggiare lungo le strade durante le feste o il carnevale, oppure vivere l’atmosfera raccolta delle più importanti celebrazioni mariane, con il simulacro della Madonna che viene portato in processione fino al fiume.

Le fotografie scattate in navigazione hanno permesso invece di scoprire la costa dal mare, il punto di vista che meglio mette in risalto colori e trasparenze dell’acqua.

Appena tornato dalla sua Bosa, Carrù ha voluto offrire un altro spunto alla platea di “Sardinia’s experience”: quello del gusto. A Bosa, infatti, si produce la celebre Malvasia, che Beniamino ha offerto al pubblico in degustazione, accompagnata da dolci tipici.

Beniamino Carrù è arrivato in continente la Domenica delle Palme del 1960, a Quarona, grazie a uno zio che vi arrivò in occasione della seconda Guerra mondiale e ci mise radici. E’ socio della Optic Air (azienda che produce meccanica di precisione), dove lavora in comproprietà con altro socio, insieme al figlio Francesco. Anche la moglie, Filomena Sanna, è nativa di Bosa. Ha due figli, Francesco e Severina, rispettivamente di 32 e 35 anni.

Note : evento

15-10-11, Le miniera di Arbus a Gattinara

Inviato 16 Ottobre 2011 22.19.06 da Amministratore

Sardinia's Experience - Arbus e le miniere - Associazione Cuncordu di GattinaraLa storia dell’industria mineraria dell’arburese e le testimonianze dei minatori

Molto interessato e molto partecipato il terzo appuntamento di Sardinia’s Experience dal titolo “Arbus e le miniere”, svoltosi nella sala convegno dell’Associazione Cuncordu, nella serata di sabato 15 ottobre.

L’apertura del presidente dell’Associazione, dopo il saluto di rito, ha permesso di presentare i relatori della serata: il Sindaco di Arbus, dr. Francesco Atzori; e il gestore del Museo multimediale minerario di Ingurtosu, dr. Maurizio Serra.

L’intervento del Sindaco si è concentrato sulla storia delle miniere dell’arburese, legata indissolubilmente a quella della sua città Arbus, così come viene anche detto nel Sito WEB del Comune, al punto “6.1. Ingurtosu dislocazione e comunità operaia”.

La storia parte dalle prime concessioni di Gennamari e Ingurtosu ottenute dai liguri Marco e Luigi Calvo nel 1853, passando poi per l’acquisizione da parte della Société Civile des Mines d’Ingurtosu e Gennamari (a capitale francese) nel 1857; poi per la Société Anonyme des Mines de Plomb Argentifère de Gennamari et d’Ingurtosu; poi per la società inglese Pertusola, nel 1899; per finire agli anni '50.

Qui comincia la fase dell'inarrestabile declino, finché nel 1965 la Pertusola, oberata da pesanti perdite, rinuncia alla concessione a “favore del gruppo minerario concorrente Monteponi – Montevecchio”. L'intervento però non portò i risultati sperati, e nel 1968 la miniera fu definitivamente chiusa, e l'ultimo centinaio di minatori licenziato.

 

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Note : evento