Associazione Cuncordu



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4-5-6/09/2009 - XXVII ed. Festa dell'Uva

logofestauva_smallsmall_156La nostra presenza

L'attività dell'Associazione Cuncordu, riprende dopo la pausa estiva, con la sua decima partecipazione alla Festa Interprovinciale dell'Uva, che si svolgerà nei giorni 4, 5 e 6 settembre prossimi.

Il consolidato Team di persone infaticabili, oramai da giorni sta lavorando per dar lustro alla Comunità sarda del nostro territorio, nella quale, se saranno confermati i numeri delle passate edizioni, si prevede un passaggio di decine di migliaia di persone.
in particolare presso la "Taverna Cuncordu", sarà possibile degustare le nuove delizie della gastronomia sarda, studiate appositamente per poter essere abbinate coi vini di base nebbiolo del territorio: da un Coste della Sesia ad un Bramaterra, per arrivare fino al più strutturato Gattinara Riserva d.o.c.g.

 


 

Zona di produzione e storia

Zona di produzione: parte del territorio del comune di Gattinara (Vercelli).
Come altri prestigiosi vini piemontesi, anche il Gattinara viene prodotto da uve Nebbiolo. Probabilmente il nome deriva da "Catuli Ara" ossia Ara di Catullo. Infatti, pare che la città di Gattinara sorga nel luogo dove il Proconsole Lutazio Catulo sacrificò agli dei le spoglie di guerra dei Cimbri vinti nella zona circostante nel 101 a.C. Recenti rinvenimenti archeologici attestano che in questa zona si produce vino sin dai tempi dei romani. Negli archivi vescovili di Vercelli si trova scritto che fin dai tempi di Carlo Magno sulle colline di Gattinara prosperavano le vigne. E doveva essere proprio un buon vino se il Marchese di Gattinara cardinale Mercurino Arborio, Cancelliere di Carlo V e amante del vino delle sue terre, osò presentarlo alla Corte del Re di Spagna. Il vino di Gattinara, infatti, lega il suo nome a questo famoso diplomatico, entusiasta ammiratore ed infaticabile degustatore, il quale ne divulgò la fama offrendolo quale efficace mezzo di trattativa diplomatica.
La docg Gattinara può contare su poco meno di 95 ettari di vigneto in produzione, il che significa 4600 ettolitri di vino.

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Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Vitigni: Nebbiolo (detto localmente Spanna); possono concorrere alla produzione di detto vino anche le uve provenienti da vitigni Vespolina per un massimo del 4% e/o Bonarda di Gattinara, purché detti vitigni complessivamente non superino il 10% dei totale delle viti.
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5%.
Acidità totale minima: 5,5 per mille.
Estratto secco netto minimo: 20 per mille.
l vino a denominazione di origine controllata e garantita "Gattinara" deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a tre anni, di cui almeno un anno di detto periodo in botti di legno. Il periodo di invecchiamento decorre dal l° dicembre dell'anno di produzione delle uve.
Per la tipologia "riserva" del vino D.O.C.G. "Gattinara" il periodo di invecchiamento non deve essere inferiore a quattro anni di cui almeno due anni di detto periodo in botti di legno. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita "Gattinara" riserva, deve avere un titolo alcolometrico volumico totale minimo di 13%.

Caratteristiche organolettiche

Colore: rosso granato tendente all'aranciato.
Sapore: asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo.
Profumo: fine che ricorda quello della viola, specie se molto invecchiato.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Si accompagna ad arrosti di carni rosse, grigliate, a selvaggina da pelo, a formaggi duri, pollame comune e nobile. Temperatura di degustazione, 18°-20°C, stappando qualche ora prima di servire.

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Vino Gattinara all’aspetto ed al palato

Andiamo adesso ad esplicitare le caratteristiche olfattive e gustative che contraddistinguono il vino Gattinara e che gli garantiscono di essere considerato come uno tra i vini italiani più esclusivi.
Degustandolo il sapore del vino Gattinara è vellutato e armonico con amarognolo nel finale ed il colore si presenta rosso granata con riflessi arancioni. Bisogna dire che il piacere di assaporarlo inizia già dalla prima fase della degustazione quando il suo caratteristico profumo fruttato e speziato con note di viola intense soddisferà l’olfatto.

Vino Gattinara DOCG: invecchiamento e gradazione

Il Gattinara risulta essere un vino avente una percentuale alcolica di 12,5 gradi circa ed il tempo di invecchiamento durante il quale è ideale la sua degustazione è di 10 anni. Tutti gli anni sono prodotti circa 3750 ettolitri di vino Gattinara i quali corrispondono a circa 480000 bottiglie.


Scheda Tecnica

Zona di produzione: Gattinara
Vitigni: Nebbiolo (Spanna) 90% min, Bonarda e/oVespolina 10% max
Invecchiamento: minimo 3 anni, 4 per il "Riserva"
Colore: rosso granato tendente all'arancio
Profumo: fine, ricorda la viola
Sapore: asciutto e armonico, con caratteristico fondo amarognolo
Accostamenti: carni rosse, selvaggina e formaggi di buona stagionatura

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Disciplinare Gattinara D.O.C.G.  (estratto)

Decreto del presidente della Repubblica del 20 ottobre 1990

Denominazione di origine controllata e garantita del vino "Gattinara"

Già Doc con Dpr 9 luglio 1967
La denominazione di origine controllata e garantita "Gattinara" è riservata al vino "Gattinara", già riconosciuto a denominazione di origine controllata con Dpr 9 luglio 1967, che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Vitigno :il vino "Gattinara" deve essere ottenuto dalle uve del vitigno Nebbiolo (detto localmente Spanna) prodotte esclusivamente nel territorio comunale di Gattinara. Possono concorrere alla produzione di detto vino anche le uve provenienti dai vitigni Vespolina per un massimo del 4 % e/o Bonarda di Gattinara, purché detti vitigni complessivamente non superino il 10 % del totale delle viti.

Il vino "Gattinara" all'atto della sua immissione al consumo, deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
Colore : rosso granato tendente all'aranciato;
Sapore : asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo;
Profumo : fine, che ricorda quello della viola, specie se molto invecchiato;
Gradazione alcolica minima complessiva: 12,5 %;
Acidità totale minima: 5,5 per mille;
Estratto secco netto minimo: 20 per mille.

Zona di produzione : le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione del vino "Gattinara" devono essere quelle tradizionali della zona e comunque atte a conferire alle uve e al vino derivato le specifiche caratteristiche di qualità. Sono pertanto da considerarsi idonei unicamente i vigneti posti sui dossi collinari, soleggiati, con esclusione di quelli di fondovalle e dei terreni pianeggianti o umidi.

Invecchiamento minimo per legge: il vino a denominazione di origine controllata e garantita "Gattinara" deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento non inferiore a tre anni, di cui almeno un anno di detto periodo in botti di legnio.
Per la tipologìa "riserva", del vino Docg "Gattinara"il periodo di invecchiamento non deve essere inferiore a quattro anni di cui almeno due di detto periodo in botti di legno.

FONTE: G.u Repubblica italiana n. 59 dell'11 marzo 1991, artt. 1, 2, 3, 5, 6.

 

ALTRO

La vite fa la sua comparsa nel territorio di Gattinara intorno al II secolo d. C. ad opera dei Romani e si diffonde in modo tale che ai tempi di Carlo Magno le colline erano prospere di vigne, come documentano gli archivi vescovili di Vercelli.

L'importante vocazione vitivinicola della zona viene testimoniata anche nello stesso stemma della città di Gattinara, in cui campeggia una vite carica di grappoli, "fogliata e fruttata", secondo il linguaggio araldico.
Ma è certamente "l'oracolo dei sovrani" Mercurino Arborio, cancelliere dell'imperatore Carlo V ed "inventore dei pranzi di lavoro", il migliore ambasciatore del vino di Gattinara: a lui va il merito di averlo valorizzato a tal punto da renderlo protagonista nel XVI secolo dei banchetti della più alta aristocrazia piemontese e lombarda. Nell'800, poi, le esposizioni italiane e francesi e l'istituzione della Reale Stazione Enologica Sperimentale, non fanno che consacrare definitivamente il vino Gattinara, denominazione di origine controllata nel 1967 e garantita nel 1990.

Le soleggiate colline gattinaresi di origine morenica che stanno fra i 280 e i 420 metri di altitudine sono il luogo di produzione a ridosso delle Alpi dell'omonimo vino: 28 vigneti con toponimi risalenti per lo più al catasto del 1775 attestano l'antica tradizione vitivinicola e la tendenza a vinificare separatamente i singoli crus. Il terreno di medio impasto, povero di calcare e di natura acida, è ricco in microelementi che esaltano favorevolmente le potenzialità del Nebbiolo.

Il Gattinara è infatti ottenuto prevalentemente da uve del vitigno Nebbiolo (localmente detto Spanna) a cui possono essere aggiunte Vespolina per un massimo del 4% e/o Bonarda purché la percentuale complessiva non superi il 10%; la produzione massima di uva per ettaro ammessa dal disciplinare è pari a 75 quintali, con una resa in vino non superiore al 65%.

Di colore rosso granato tendente all'aranciato, il Gattinara ha profumo fine che ricorda quello della viola, specie se molto invecchiato, e sapore asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo. Ricco di colore e di materie estrattive, di acidi e sali e dalla gradazione alcolica minima di 12,5%, il Gattinara deve essere obbligatoriamente invecchiato per 3 anni, di cui almeno 1 passato in botti di legno; la menzione aggiuntiva "riserva" è attribuibile solo a vini con una gradazione alcolica minima di 13% e con 4 anni di invecchiamento, di cui 2 trascorsi in botte; grazie alla sua ricchezza in tannini può proficuamente essere invecchiato anche per periodi superiori, con un optimum che si aggira intorno ai 6-10 anni.

Servito ad una temperatura ottimale di 18-20°C in bicchieri per grandi vini rossi invecchiati, il Gattinara si accompagna ad arrosti di carni rosse, a cacciagione e selvaggina, alla toma stagionata, formaggio della zona.

Il Gattinara può vantare un estimatore d'eccezione: Mario Soldati.
Il grande scrittore piemontese si fermò per caso a Gattinara negli anni '50 ed ebbe modo di assaggiarlo, se ne innamorò e lo citò spesso nelle sue opere, sino a dedicargli un racconto dal titolo "Un sorso di Gattinara" che così si conclude: "…Ha colore limpidissimo: rosso marroncino, che tira al giallo; ma quando ce ne resta una goccia in fondo al bicchiere, e lo guardi contro il bianco della tovaglia, ha il colore rosa scuro, rosa oro, rosa antico; la luminosità, a notte, dei portici di Gattinara…Un sorso di Gattinara. Purché vero, s'intende. Non chiedo di più". 


 

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